Titolo Progetto
Masterplan Ponte Nuovo
Descrizione progetto
Piano Urbanistico Attuativo per Ravenna
Luogo
Ravenna (Italia)
Committente
Consorzio Dismano
Equipe di progetto
Architettura: SCAPE (L. Di Falco, F. Marinelli, A. Cambi e P. Mezzalama)
Urbanistica: Studio Nigro
Paesaggio: Antonio Stignani
Viabilità e reti: F. Mazza, S. Riminucci
Impianti: R. Lombardi
Prog. Ambientale: Cristina Garavelli
Incarico
Piano Urbanistico Generale e Attuativo
Cronologia
2011-in corso
Dati progetto
Superficie
Superficie fondiaria: 191.072 mq
Superfici utili: 37.845 mq
Budget
50.000.000 €
L’area di intervento Dismano Pontenuovo si trova al margine Sud-Est del nucleo storico di Ravenna; da sempre “lotana” dalla città consolidata e caratterizzata da una natura prevalentemente agraria, oggi si scopre ai bordi dell’espansione urbana. Ad un orizzonte affiora la città, in lento e inarrestabile movimento, dall’altro i residui delle trame agricole, frammenti della struttura storica del paesaggio. L’area Dismano Pontenuovo si configura di fatto come un limite, luogo apparentemente senza possibilità altra, che quella di essere assorbito da uno dei due ecosistemi prevalenti: la città o la natura.
Il progetto cerca di elaborare il rapporto tra questi elementi in modo aperto, assumendo la città come paesaggio, come luogo delle relazioni tra pieno e vuoto, tra natura e artificio, tra spazio pubblico e spazio privato, a cui attribuire nuovi equilibri e significati.
La struttura del nuovo insediamento è fondata sul non costruito: il vuoto assume valore sia di ecosistema naturale, archetipo base della vita del quartiere, sia di spazio pubblico, conformato per innescare continuità con il contesto esistente: continuità fisica con gli spazi pubblici già esistenti a Nord e con l’asse di via Dismano, continuità percettiva con i residui del sistema agrario a Sud.
Sul vuoto si attestano tre “campi costruiti” in cui si alternano, ordinate e misurate da una trama eliotermica di ispirazione agraria, le diverse densità dell’insediamento: più intense lungo il parco centrale per innescare maggiori dinamiche e flussi interni, meno sui bordi, per mediare con la scala rurale del contesto circostante.
Il tentativo di progetto è quindi quello di pensare l’espansione urbana sostanziale all’ evoluzione dell’ambiente, in un sistema ibrido di relazioni in cui non esistano bordi tangibili tra dentro e fuori, tra periferia e campagna, tra città e natura, ma dove tutto sia paesaggio.